Roma 12 Maggio 1962 IL MIO CUORE BACATO


Sono passato davanti al bar Jolly stamattina, ed ho incontrato il padre di Filippo Nesi. Ho voluto fotografarlo di nascosto. Filippo era un mio compagno di scuola. Non stavamo nella stessa classe, ma giocavamo spesso a pallone dopo le lezioni. Suo padre era un uomo distinto e burbero, aveva una ferramenta a viale Ippocrate. Un giorno, tornò a casa e trovò sua moglie esanime con la testa nel forno e una busta intorno al capo: si dice si sia ammazzata in questo modo. Altri dicono che sia fuggita. Fatto sta che lui è impazzito. Cammina sempre solo di giorno e di notte. Parla da solo bestemmiando. Ed io provo tanta compassione per lui, ma non capisco il perché. Forse perché ammiro il mondo dei pazzi: le loro candide ingenuità, le loro malvagità senza limiti, il loro nuovo mondo. Forse il mio cuore è bacato.